In un clima di regressione culturale e politica, in Italia ed anche nel nostro Comune, sono ritornati di moda i “capi”.
Quando si passa dalla democrazia al plurale a quella al singolare cambiano le regole del gioco.
Non c’è più bisogno di selezionare leader e formare una squadra, è sufficiente acclamare un “capitano” e rendere tutti gli altri dipendenti dalla sua volontà.
Per realizzare questa condizione di dipendenza, l’Omino della Provvidenza di turno, da un lato, crea un clima di incertezza e di attesa, che serve per seminare il panico e, dall’altro, collega i bisogni e le necessità degli altri al proprio destino.
In questo modo, invece di apparire come colui che ha imposto la sua volontà, di fatto si presenta come chi sta subendo quella dei suoi discepoli.
Si tratta di una scorciatoia che, come insegna la storia, prima alimenta sogni, poi si trasforma in disincanto ed, infine, diventa incubo.
Anche per chi, diventando vittima delle proprie illusioni, “non prende più la Storia per una commedia, ma la propria commedia per Storia universale”.
In presenza di chi vende illusioni, di chi si fa scudo dietro foto di famiglie felici e figli sorridenti, per far dimenticare il parricidio compiuto ai danni del proprio sindaco, il centrosinistra guidato da Rosanna Saracino ed Alessandro denitto si sforza di esprimere ragioni parlando al cuore e alla mente dei mesagnesi.
Info sull'autore